Le malattie veneree o infezioni sessualmente trasmesse (IST) sono infezioni causate da batteri, virus o parassiti presenti sui genitali, nello sperma o nei fluidi vaginali della persona infetta. Le IST sono quasi totalmente trasmesse con il rapporto sessuale, se acquisite in gravidanza possono essere trasmesse dalla mamma al bambino. È anche possibile acquisire le IST in modo diverso attraverso le trasfusioni di sangue, il contatto con oggetti contaminati o con la pelle non integra di una persona infetta.
Come tutte le malattie contagiose è importate Evitare i rapporti sessuali non protetti con partners occasionali, porre attenzione alla sintomatologia ovvero a qualsiasi alterazione strutturale o funzionale dell’apparato genitale affinché la diagnosi possa essere precoce.
Le IST sono:
Gonorrea (uretrite blenorragica), Ulcera molle da Haemophilus ducreyi, Uretriti non gonococciche. Uretrite batterica da Micoplasma genitalium o protozoaria da Trichomonas vaginalis. Clamidia trachomatis tutte a lunga incubazione, spesso asintomatica: linfogranuloma venereo, Congiuntivite cronica (tracoma), da varianti A, B, Ba e C rara nei paesi occidentali, ma che rappresenta la prima causa di cecità al mondo. Granuloma inguinale o venereo (malattia di Donovan), da Klebsiella granulomatis: dopo un periodo di incubazione lungo 10 – 50 giorni si avverte la comparsa di un nodulo pruriginoso, non dolente e successivamente un’ulcera maleodorante su glande, vulva e perigenitale.
HPV Si legga https://www.drluigidiberardino.com/2020/11/18/il-papilloma-virus/
Sifilide primaria co Incubazione asintomatica di circa 3 settimane, scomparsa senza esito in circa 1 mese. Sifiloma primario: nodulo duro, indolente, spesso abraso, con sede cutanea o mucosa nel punto di inoculazione, genitale, perigenitale o extragenitale (volto, bocca, seno). Scompare dopo circa 1 mese senza lasciare tracce anche se non trattato. Linfoadenomegalia regionale persistente. La diagnosi precoce: reazioni sierologiche positive soltanto dopo 15-20 giorni dal contagio. Sifiloderma papuloso, acneiforme o nummulare, simile alla dermatite seborroica del volto. Sifiloderma papuloso palmo plantare. Sifiloderma mucoso sulla lingua e/o lesioni eritemato-erosive al palato. Elementi papulo-vescicolari varicelliformi diffusi. Sifiloderma eritematoso (arti) o al tronco papuloso lenticolare (papula lenticolare convessa rameica = roseola). Sifiloderma ectimatoso diffuso. Leucomelanodermia (collare di venere).
Sifilide secondaria (VDRL è sufficiente per la conferma): Alopecia a piccole chiazze (sifilitica), talvolta areata. Perdita ei peli del terzo esterno del sopracciglio (segno dell’omnibus). Roseola caratterizzata dalla comparsa di chiazze rosee sul tronco a guarigione spontanea in 1 – 3 settimane. Condilomi piani caratterizzati da placche erosive asintomatiche. Sifiloderma papuloso acneico (viso, tronco ed arti). Sifiloderma palmo plantare caratterizzata dalla comparsa macule rossastre con orletto desquamante periferico (collaretto di Biet). Onissi luetica di Vidal.
Sifilide terziaria: Cardiopatia, aneurisma dissecante dell’aorta, paralisi, demenza e cecità.
Sifilide congenita acquisita dalla futura madre in gravidanza). Gravi malformazioni
AIDS: il virus dell’HIV-RNA è il virus responsabile dello sviluppo dell’immunodeficienza acquisita (AIDS) caratterizzato dalla presenza del materiale genetico (RNA) del virus HIV nel sangue. Dopo l’infezione il virus infetta i linfociti CD4, entrando al suo interno e utilizzando i meccanismi cellulari si replica per poi diffondersi in tutto l’organismo, come nei linfonodi e nella milza.
Nelle fasi precoci dell’infezione non si manifestano segni e sintomi della malattia o quantomeno sono presenti solo sintomi parainfluenzali, nonostante la carica virale sia alta. Senza un adeguato trattamento terapeutico, pur in assenza di segni e sintomi visibili, il virus continua a replicarsi e la carica virale ad aumentare. Il virus HIV uccide le cellule CD4 ospiti determinando una diminuzione del numero delle cellule CD4.
Dopo circa 3-8 settimane dall’esposizione iniziale al virus, il sistema immunitario dell’ospite produce anticorpi anti-HIV, diminuendo la carica virale fino a livelli minimi. Se presenti, i sintomi iniziali si risolvono ma l’infezione permane. Dopo alcuni anni senza trattamento, compaiono le tipiche malattie indotte dall’immunodeficienza: la tubercolosi, le infezioni funginee o alcuni tipi di cancro come il sarcoma di Kaposi.
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