Premessa
Il confronto scientifico può essere possibile solo fra persone competenti e si deve realizzare non sulle loro opinioni personali, ma sull’analisi dei dati riportati dalla letteratura specializzata, ovvero dal confronto dei lavori pubblicati sull’argomento dalle riviste con peer review.
In questo periodo pandemico il modus operandi scientifico è stato abbandonato lasciando il campo aperto al gioco delle opinioni, alle visioni radicali e soprattutto ai condizionamenti politici.
L’immunità adattativa
ovvero quella post malattia, più o meno sintomatica, è generalmente più valida di quella vaccinale e solitamente genera una memoria immunologica persistente per molti anni.
Spike protein
è la proteina antigenica, contiene un centinaio di epitopi, ogni epitopo amplifica un clone ovvero una specifica risposta immune ed una memoria immunologica.
Il SARS-CoV-2 ha quattro proteine strutturali: S (spike), E (envelope), M (membrana) e N (nucleocapside).
Due subunità: S1 si lega al recettore e S2 che unisce le due membrane (virale e cellula ospite).
La spike protein è costituita da tre catene uguali associate in una struttura trimerica: un gambo + il dominio che lega il recettore (RBD: receptor-binding domain).
Due domini sono presenti nella struttura terziaria in S1 che riconoscono una varietà di recet
tori diversi e sono peculiari per i diversi virus costituenti la famiglia dei coronavirus.
Due conformazioni strutturalmente distinte: prefusione e postfusione.
Vaccini attualmente in uso sono sostanzialmente di due tipi
- Pfizer (Comirnaty, Tozinameran, BNT162b2)
- COVID-19 Vaccine Moderna
mRNA in grado di far costruire gli epitopi della spike è inglobato in liposomi che lo trasportano all’interno delle cellule del vaccinato.
- AstraZeneca (Vaxzevria)
- Janssen
- Sputnik V
Vettore ricombinante Adenovirus 26 di scimpanzé che codifica per la glicoproteina spike prodotta nella linea cellulare PER.C6 TetR mediante tecnologia del DNA ricombinante in cellule renali embrionali umane geneticamente modificate (OGM).
Avvertenza dichiarata da tutti i vaccini
“potrebbero non proteggere completamente tutti coloro che lo ricevono, e la durata della protezione non è nota”.
Effetti collaterali
I vaccini inducono reazioni avverse di varia intensità, sia nella sede d’iniezione sia generalizzate; sono rare, ma alcune volte sono fatali.
Conclusioni
Non c’è dubbio che le campagne vaccinali siano l’arma più potente di cui disponiamo contro la pandemia, ma è improbabile che, allo stato attuale delle conoscenze, i vaccini anti Covid-19 possano indurre una vera e propria immunità di gruppo a livello globale [1] o addirittura eliminare SARS-CoV-2 dalla faccia della terra.[2]
Bibliografia