Vaccino anti COVID e terza dose

Riassunto

La terza dose del vaccino anti COVID è possibile nei pazienti con bassi livelli anticorpali mentre, non è consigliabile nei pazienti con alti livelli.

Nei casi di assenza della risposta anticorpale post vaccinica si dovrebbe utilizzare un vaccino diverso da quello iniziale.

Premesse

Tutti i vaccini anti COVID autorizzati sono equivalenti, altrimenti dovremmo mettere in discussione la validità degli enti certificanti.

I piani vaccinali diversi da quelli approvati e riportati nelle schede tecniche, devono essere studiati e sottoposti a nuova autorizzazione.

Dopo una risposta primaria del sistema immunitario con un vaccino, i linfociti T helper della memoria sono generalmente persistenti per anni. [1]

Le cellule T della memoria “residenti” sono cellule diverse da quelle circolanti, persistono a lungo nei tessuti della barriera epiteliale. Le cellule T della memoria “residenti” persistono in assenza di stimoli antigenici, hanno funzioni effettrici impressionanti e forniscono contro i patogeni una rapida e persistente protezione immunitaria. [2]

La risposta principale del sistema immunitario alle infezioni virali è affidata ad un sistema di pronto intervento aspecifico condotto dalle cellule NK (natural killer). [3]

La produzione di anticorpi è uno dei tanti parametri utilizzati per valutare la risposta vaccinale, richiede una valutazione individuale che quantifichi la sieroconversione ovvero l’incremento della risposta anticorpale.

L’immunità spontaneamente acquisita è generalmente più valida di quella vaccinale.

La contingenza, cioè la dipendenza dalla storia pregressa

Alti livelli di anticorpi possono indurre diversi effetti collaterali, [4] talvolta sono evitabili del tutto se si aumentanta il periodo di tempo tra il vaccino primario e la dose di richiamo. [5]

Nel 1964 due immunologi Philip Gell e Robin Coombs, classificarono in quattro tipi i quadri clinici provocati da un’eccessiva sensibilità (ipersensibilità) del sistema immunitario ad uno stimolo antigenico (vaccino):

  • I da ipersensibilità immediata (allergica);
  • II o citotossico, gli anticorpi per mimetismo attaccano i propri organi;
  • III da immunocomplessi o reazione di Arthus che si manifesta di solito 4-12 ore dopo la vaccinazione. Si raccomanda alle persone che hanno manifestato una reazione di Arthus dopo una dose di vaccino contenente tossoide tetanico di non effettuare il richiamo o la profilassi prima dei 10 anni. [6]
  • IV o da ipersensibilità ritardata, coinvolge principalmente i linfociti Thelper.

HIV, Herpes

Ad oggi non esistono vaccini, quelli prodotti, pur inducendo uno stimolo immunologico sono risultati clinicamente inefficaci.

Influenza

L’immunità naturale persiste nel tempo (decine di anni).

Poliomelite

La memoria immunologica post vaccinale (linfociti B e T) persiste solo per circa sei mesi, le dosi di richiamo dell’OPV (vaccino orale) si sono rivelate inefficaci.

Epatite B

Dopo il ciclo di vaccinazione (3 dosi effettuate durante l’infanzia) non è più necessaria una dose di richiamo per tutta la vita.

Tetano

Due richiami nei successivi 20 anni, nessun richiamo dopo 30 anni. [7]

Pertosse

Richiami ogni dieci anni. [8]

Conclusioni

  • “È più importante conoscere che tipo di persona ha una malattia piuttosto che tipo di malattia ha una persona” Hippocrates (Kos, c.460–c.370 ac).
  • Le utopie politiche pongono l’avvenire della società e dello Stato come fine supremo e legittimano tutto per quel fine: ogni mezzo è giustificato.
  • Il medico è spesso un sovversivo che non giustifica sempre tutti i mezzi ma pone dei limiti. Giunge alle scoperte rivoltandosi contro le conoscenze pregresse, tradendole, superandole, sfidando le percezioni comuni. Più studia, più conosce e più ha gli strumenti per comprendere la sua ignoranza che gli impone il dubbio e la modestia.

Bibliografia

[1] Jr Charles A Janeway, Paul Travers e Mark Walport, Immunological memory, in Immunobiology: The Immune System in Health and Disease. 5th edition, 2001. URL consultato il 31 ottobre 2021.

 

[2] Clark RA. Resident memory T cells in human health and disease. Sci Transl Med. 2015 Jan 7;7(269):269rv1. doi: 10.1126/scitranslmed.3010641. PMID: 25568072; PMCID: PMC4425129.

 

[3] He XS, Draghi M, Mahmood K, Holmes TH, Kemble GW, Dekker CL, Arvin AM, Parham P, Greenberg HB. .T cell-dependent production of IFN-gamma by NK cells in response to influenza A virus. J Clin Invest. 2004 Dec;114(12):1812-9

 

[4] Institute of Medicine (US) Vaccine Safety Committee, Kathleen R. Stratton e Cynthia J. Howe, Immunologic Reactions, National Academies Press (US), 1994. URL consultato il 31 ottobre 2021.

 

[5] David B. Troy; Joseph Price Remington; Paul Beringer, Remington: the science and practice of pharmacy. Lippincott Williams & Wilkins, 2005.

 

[6] Preventing Tetanus, Diphtheria, and Pertussis Among Adolescents: Use of Tetanus Toxoid, Reduced Diphtheria Toxoid and Acellular Pertussis Vaccines, K. R. Broder et al., MMWR Recommendations and Reports, March 24, 2006 / 55(RR03), 1–34, page 18.

 

[7] T. M. Cook, R. T. Protheroe e J. M. Handel, Tetanus: a review of the literature, in British Journal of Anaesthesia, vol. 87, n. 3, 1º settembre 2001, pp. 477–487, DOI:10.1093/bja/87.3.477. URL consultato il 31 ottobre 2021.

 

[8] Whooping Cough Vaccination | Pertussis | CDC, su www.cdc.gov, 22 aprile 2020. URL consultato il 31 ottobre 2021.